30 Aprile: Tramare contro il patriarcato

Programma della prima giornata

H 13:00 Pranzo sociale! Prenota il tuo posto al numero 3883866385

MENU:

Tris di formaggi

Riso pesto e pomodorini

Pasta fredda con verdure

Frittata di cipolle

Tris di torte salate (funghi e scamorza, melanzane, zucchine)

Insalata finocchi e arance.

Buon vino a tavola, caffè incluso!

Quota 10 euro, Le prenotazioni verranno chiuse a esaurimento posti

 

H 16:00 Abortion dream: nuove traiettorie. Assemblea con Obiezione Respinta

 

H 18:00 Tecnologie per la vita: prospettive transfemministe su ricerca, cura e aborto

con Claudia Torrisi, Ilaria Santoemma, Erica De Vita e Ilaria Chinelli

Obiezione Respinta compie 7 anni, e non abbiamo mai smesso di chiederci come poter usare la rete, le tecnologie e i suoi strumenti per poter raggiungere più persone possibili, per abitare lo spazio digitale in modo efficacie e transfemminista, e cosa più importante per poter  ampliare l’accesso all’aborto per tuttə.

La sfida quotidiana è sempre stata districarsi tra diversi compromessi e chiedersi ogni volta quali canali e quali tecnologie sia meglio utilizzare, in un eterno gioco di creatività, slanci, passi indietro, passi avanti, timori, piccole vittorie e sconfitte.

A partire da questo assunto, alla vigilia del nostro settimo anno di vita, ci siamo chiestə che forma prenda la non-neutralità della scienza e della tecnologia quando viene sviluppata per la salute e applicata in campo sanitario. Nel 2022, le linee guida dell’OMS hanno chiarito l’importanza della decriminalizzazione, demedicalizzazione e deospedalizzazione dell’aborto, e hanno auspicato a una maggiore autogestione di questa procedura da parte delle stesse donne e persone incinte, al fronte dei 5 milioni di aborti non sicuri che ancora avvengono nel mondo, con 39mila decessi annessi.

Viene citato anche l’aborto farmacologico in telemedicina, una tecnologia che si sta affermando negli ultimi anni, e che non solo permette di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in sicurezza, ma anche di poterlo fare in maniera “comoda”, con privacy e insieme alle persone a noi care.

Nelle scorse settimane d’altro canto, negli USA, un’associazione di medici antiabortisti, l’Alliance for Hippocratic Medicine, ha intentato una causa per costringere la Food and Drug Administration a revocare l’approvazione del Mifepristone (la pillola abortiva) in tutto il Paese.

Sul versante italiano la vittoria dell’estrema destra alle ultime elezioni ha incoraggiato le lobby antiabortiste che, già capillarmente presenti sul territorio, hanno dato il via a campagne pubblicitarie colpevolizzanti e scientificamente infondate e attraverso i loro rappresentanti in parlamento hanno aperto il dibattito sulla legittimità dell’IVG e sullo status giuridico del feto, paragonandolo a quello della persona gestante.

A partire da questi fatti, che tanto hanno a che fare con la possiblità per noi di vivere una vita in salute, felice e autodeterminata, abbiamo deciso di discutere quali siano i processi che portano a definire “sicura” una certa pratica medica, ma anche come si costruiscono le rappresentazioni e le narrazioni che la legittimano e con quali strumenti si costruisce una “verità” medica. 

Come si sviluppa una tecnologia per la salute che miri a migliorare la qualità della vita delle persone? Quali processi vengono messi in campo prima di definire sicuro un farmaco o una tecnologia medica? Domenica 30 entreremo nel merito delle pratiche e delle contraddizioni che si ritrovano all’interno del processo di sviluppo di una tecnologia sanitaria e di come questo sia decisivo sull’impatto che poi avrà nel processo di cura individuale e collettiva. Discuteremo sia di tecnologie che vengono usate per disciplinare i nostri corpi che di quelle che invece riteniamo strumento di emancipazione, come la RU486, con l’intento di scorgere prospettive transfemministe e di lotta.

H 22:00 Dj set

con Focatchmoretaz, (techno/tribe) e Rah (techno downtempo)

Gli eventi si terranno a Exploit – Largo Bruno Pontecorvo – Pisa

 

Durante le tre giornate sarà presente una mostra fotografica del collettivo e banchetti con libri e autoproduzioni.