SOLIDALI E COMPLICI: DIETRO QUELLO SCUDO C’ERAVAMO TUTT*
Il 24 Novembre 2010 un corteo di centinaia di persone attraversava la città di Roma; studenti e precari si riprendevano ancora una volta le strade e le piazze della capitale, come stava accadendo per le vie delle città di tutta Italia, invase dalle rivendicazioni radicali di un movimento forte e straordinariamente creativo. L’opposizione alla riforma Gelmini, che avrebbe trasformato e destrutturato le università italiane e il mondo della ricerca per come le conosciamo oggi, luoghi sempre più vuoti e incapaci di assolvere alla propria funzione sociale e culturale e di dare risposte alle esigenze di coloro (sempre meno) che vi approdano. E più in generale, il convinto rifiuto di pagare la crisi economica, riversata con violenza sulle vite dei soggetti deboli, dei precari, dei lavoratori, in nome della riproduzione di un sistema economico disumanizzante.
A Pisa, il movimento degli studenti ha conosciuto una forza straordinaria, un inedito radicamento in ogni facoltà e dipartimento, un coinvolgimento radicale del mondo universitario e della città tutta. Dalle facoltà occupate, dai luoghi del sapere che ci escludevano e che abbiamo riempito con la nostra vitalità, ci siamo riversati nelle piazze, ci siamo ripresi le strade della nostra città e tutti i luoghi pubblici riempiendo gli spazi di dibattito con le nostre voci.
Il 24 Novembre, dopo il blocco simultaneo di tutti i ponti del centro pisano, un corteo di migliaia di persone si è rimesso in cammino, con determinazione, raggiungendo l’aeroporto e poi la stazione ferroviaria, paralizzando la mobilità, praticando e sperimentando vere e proprie forme di sciopero precario. Con la stessa determinazione messa in campo dagli studenti romani, quella volontà di violare i luoghi di un potere violento e sempre più svuotato di ogni significato, quella rabbia degna che avremmo condiviso tutti nella stessa piazza romana, poche settimane dopo, il 14 Dicembre.
Oggi, a distanza di più di tre anni, inizia il processo che vede indagati 12 studenti per i fatti del 24 Novembre 2010 alle porte del Senato. L’accusa è di “attentato agli organi costituzionali”: un chiaro, ennesimo, tentativo di criminalizzare una giornata di mobilitazione straordinaria e, al tempo stesso, un intero movimento; quello che si rifiutava di pagare una crisi economica che non gli apparteneva, che rivendicava l’illegittimità di un potere debole e vecchio, lo stesso che avrebbe mostrato a breve tutta la propria miseria con la compravendita dei parlamentari e il proprio volto più violento nelle piazze come nei tribunali.
Davanti alle porte del Senato, c’eravamo tutt*. Perché tutti eravamo nelle strade, nelle facoltà, sulle piste degli aereoporti, tra i binari delle stazioni; perchè il futuro che avevamo deciso di riprenderci era lo stesso. Ma soprattutto, perchè siamo sempre stati, e continuiamo ad essere, solidali e complici con quanti rivendicano diritti all’interno di una crisi che si rifiutano di pagare.
#ceravamotutti #24N10
Exploit Pisa
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