12 aprile – Contestiamo il governo Renzi! Mobilitazione a Lucca #NoJobsact #SiReddito #FdV2014
Il Festival del Volontariato di Lucca quest’anno sarà una vera e propria passerella per vari esponenti del Governo, primo tra tutti Renzi, invitato il 13 aprile ad un incontro dal titolo “Quando il terzo settore diventa il primo”. Citiamo direttamente le parole degli organizzatori: “Il volontariato e il terzo settore in generale svolgono un ruolo fondamentale per far crescere la cultura del lavoro in Italia, non tanto e non solo perché creano o facilitano l’ingresso nel mondo dell’occupazione, ma perché i loro valori sono una precondizione per una società del benessere basata sul lavoro”.Cosa ci aspetti in questo tanto “agognato” mondo del lavoro è proprio Renzi a chiarirlo con il suo jobs act, grazie al quale è possibile assumere per otto volte nell’arco di tre anni un lavoratore con un contratto a tempo determinato di 4/5 mesi. Una norma che di fatto introduce un periodo di prova di 3 anni in cui il datore può impunemente licenziare senza pagare un’indennità, senza dare un minimo di preavviso e senza neanche una motivazione. Quindi precarietà e totale assenza di tutele o garanzie!
All’avanguardia, da questo punto di vista, sarà EXPO2015, esempio brillante di cosa significhi questa presunta società ispirata ai “valori del volontariato”. 18.500 giovani “volontari” verranno “messi a lavoro” senza alcuna forma di retribuzione, con la scusa che “lavorare per Expo, fa curriculum” e “facilita l’accesso nel mondo del lavoro”. Una confusione, questa, tra lavoro e volontariato che è fin troppo facile dato il peso della crisi e la ricattabilità che questa impone. Inoltre Expo2015 farà scuola anche per quanto riguarda l’ampio uso di contratti d’apprendistato, ovvero contratti sottopagati che permettono grossi sgravi fiscali ai datori di lavoro.
E questo è solo uno dei casi macroscopici con cui questo tipo di discorso si concretizza. Basti pensare al bando “500 giovani per la cultura”, che mascherava col nome di “tirocinio formativo” lo sfruttamento lavorativo di 500 professionisti nel settore dei beni culturali. La mobilitazione 500 no a MiBACT si è opposta al bando denunciando la continuità tra le forme di sfruttamento attuate in tutto il mondo del lavoro culturale, dai lavoratori dei beni culturali ai lavoratori dello spettacolo e oltre. In questo modo, infatti, formazione e volontariato si avvicinano pericolosamente, stringendo in una morsa letale la possibilità di un lavoro pagato dignitosamente.
Anche a Pisa, ad esempio, Il 3 febbraio scorso, il prefetto Francesco Tagliente, ha convocato le istituzioni locali per creare una task force di pronto intervento e salvaguardia del patrimonio culturale della provincia di Pisa, con l’obiettivo di “porre tempestivo rimedio” al “degrado” in cui versa il patrimonio culturale locale. Questa task force è stata affidata completamente all’associazione “Amici dei Musei”, con l’impegno di prestare servizio gratuitamente. In questa maniera, si è palesata l’intenzione di sostituire il lavoro retribuito dei professionisti dei beni culturali con la prestazione di servizio gratuito e volontario.