Questa mattina un migliaio tra studenti medi, universitari, abitanti dei quartieri, famiglie sotto sfratto si sono riversati nelle strade di Pisa. Il corteo ha segnalato i vari stabili sfitti della città che quest’amministrazione comunale si rifiuta di mettere a disposizione dei bisogni sociali derivanti dall’emergenza abitativa e dalla drammatica condizione in cui versano scuole e università. A quest’emergenza il corteo ha già trovato una risposta determinata : casa e reddito per tutti.
Dopo aver accerchiato l’ex convento di Santa Croce in Fossabanda il corteo è proseguito fino ad occupare un ex centro per l’impiego della provincia in cui si è poi svolta un’assemblea cittadina.Di seguito riportiamo il comunicato stampa sulla giornata
Oggi, 15 novembre, siamo scesi in piazza a Pisa come studenti medi e universitari, comitati di quartiere, famiglie sotto sfratto e cittadini in una giornata di mobilitazione nazionale che ha visto in tanti altri territori un nuovo protagonismo sociale.
Abbiamo contrapposto i nostri bisogni alle scelte politiche delle istituzioni, che hanno dimostrato a più riprese di non riconoscerle come prioritari. La manutenzione dell’edilizia scolastica, l’apertura di nuovi alloggi studenteschi per borsisti fuori sede, il blocco degli sfratti e le rivendicazioni dei cittadini del comitato di Sant’Ermete sono stati in questi giorni ridotti a questioni di ordine pubblico, mentre le pratiche di democrazia per segnalare queste emergenze sono state a più riprese criminalizzate.
Il corteo di oggi ha avuto la forza di non cedere di fronte agli attacchi strumentali e di continuare a dire che le risorse ci sono: sono le politiche che rispondono a ben altri interessi. In particolare, durante il corteo sono stati segnalati diversi immobili del patrimonio pubblico nei piani di alienazione o, comunque, inutilizzati e non sfruttati per finalità sociali: l’ex-poste, Palazzo Mastiani e l’ex Banca d’Italia sono stati segnalati durante la manifestazione con manifesti che hanno ricordato la storia degli immobili e la possibile destinazione d’uso per rispondere a bisogni concreti, rilanciando anche sul corteo di domani del Municipio dei beni comuni per l’ex Colorificio.
Di fronte alla Prefettura sono state contestate le politiche di austerità e la previsione in legge di stabilità di dismissioni del patrimonio pubblico per 500 milioni di euro. La bocciatura di questa legge di stabilità da parte della Commissione Europea ci rivela che anche questo non basta per loro e che per l’Europa dovremo subire ulteriori tagli al sociale rispetto a quanto già previsto.
Come annunciato pubblicamente il corteo è arrivato davanti a Santa Croce in Fossabanda, immobile occupato lo scorso lunedì con una precisa rivendicazione: destinare lo spazio, ad oggi inutilizzato, a residenza e mensa universitaria per dare risposte immediate ai 1.500 studenti borsisti fuori sede non assegnatari di alloggio. Oggi il corteo ha accerchiato con la forza di 600 persone Fossabanda, ribadendo che svendere quell’immobile o consegnarlo alle scuole d’eccellenza Normale e Sant’Anna rappresentano decisioni inaccettabili.
Di fronte allo schieramento di forze dell’ordine all’entrata di Fossabanda, emblematiche delle chiusure politiche rispetto ai nostri bisogni, il corteo ha sostato per sottolineare la centralità di quella battaglia e ha poi proseguito per andare a segnalare altri immobili. Abbiamo portato le nostre rivendicazioni nella zona di Cisanello ed occupato simbolicamente un altro immobile gigantesco e inutilizzato, l’ex centro per l’impiego della Provincia, dimostrando ancora una volta che le risorse ci sono ma restano inutilizzate.
Continueremo i nostri percorsi a partire dall’assemblea pubblica presso l’ex centro per l’impiego della Provincia alle ore 16.00.
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