K/NoW Future | 5 anni di occupazione
++ 5 A N N I D I E X P L O I T ++
Cos’è il futuro?
Fino a quando non arriva, il futuro è un insieme di speranze, possibilità, timori… visioni con le quali proviamo ad immaginare ciò che ancora non è.
In tempi di precarietà su scala globale immaginare il futuro è diventato sempre più difficile, non solo perché non sappiamo cosa sarà, ma perché non capiamo neanche più come potrebbe essere. A lungo ci hanno raccontato che lavorando duro ci saremmo guadagnati la salvezza personale, la stabilità, qualche garanzia. Con il tempo ci siamo accorti che questa promessa era uno specchio per allodole, un miraggio all’orizzonte che restava lontano nonostante il nostro camminare o correre nella sua direzione, fino a capire che non era in quella direzione l’oasi che cercavamo. Il mutare continuo delle opportunità lavorative, delle forme di produzione, del tipo di relazioni, ci mette nella condizione di non riuscire più ad immaginare come una felicità possibile sia fatta. Ogni cosa è messa a valore, dalle nostre relazioni che diventano fare networking, il nostro tempo libero che va ottimizzato per produrre di più e meglio nello studio e sul lavoro, i nostri interessi personali che vanno scelti in termini di utilità. Il futuro possibile oscilla tra la distopia e l’utopia, senza continuità e senza configurazioni intermedie. L’apocalisse ecologica, il patto col diavolo dell’iperconnettività, ma anche le possibilità offerte dalla tecnologia nel migliorare sensibilmente le nostre vite, che restano comunque confinate in un limbo di sfruttamento e precarietà nonostante attorno a noi tutto sembri cambiare, e nulla cambi.
È a ripartire da qui, da noi, dai 5 anni di occupazione di eXploit, che vogliamo inventare forme di relazione che siano vive e improduttive perché fini a sé stesse, desiderare non quello che ci viene proposto ma quello che vogliamo. Iniziando a conoscere, immaginare, costruire il futuro. Insieme, qui ed ora.
#DAY1 12/04
// H17 //
KNOWFUTURE. Big data, rete, algoritmi e tecnologie del futuro
Cosa sappiamo del futuro?
Ogni volta che scriviamo un post su Facebook o ci informiamo tramite Google, o ancora facciamo un acquisto su Amazon, ci troviamo ad essere parte integrante di nuovi e pervasivi meccanismi produttivi capaci di ricavare profitto dalle nostre relazioni, i nostri saperi, le nostre parole. La nostra produzione quotidiana di dati rappresenta per i colossi del digitale una miniera d’oro, nella quale chiunque è minatore, trasportatore, magazziniere. In questo scenario, la nostra cooperazione sociale e le nostre connessioni diventano produzione di ricchezza nelle mani di pochi, mentre a decidere cosa farci vedere o che amici consigliarci sono algoritmi proprietari e chiusi sui quali non abbiamo voce in capitolo pur se determinano continuamente le nostre vite.
Partendo da due recenti pubblicazioni e dal dibattito scaturito a partire dalle inchieste su Cambridge Analytica, proviamo a interrogarci sul ruolo delle nuove tecnologie nelle rapide mutazioni del mondo che ci sta attorno.
Ne parliamo con:
– Andrea Fumagalli , economista e autore di “Economia politica del comune – Sfruttamento e sussunzione nel capitalismo bio-cognitivo”
– Vari autori dell’antologia “Datacrazia – Politica, cultura algoritmica e conflitti al tempo dei big data”
// H21 // Apericena + Dj Set
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#DAY2 13/04
// H13 //
All You Can Dream (pranzo collettivo)
Maggiori info qui https://www.facebook.com/
// H16 //
n-FUTURE(S) Laboratorio di scrittura collettiva a cura di Albert Figurt.
..non l’ennesimo workshop di scrittura creativa, ma un workshop di scrittura creativa all’ennesima potenza.
Scartabelliamo tutte le nostre appendici mediali, rovesciamone il contenuto sul tavolo, mescoliamo frulliamo agitiamo. Shake(spea)riamo e proviamo ad ottenere un cocktail surrealista a metà tra creatività centrifugata & inconscio automatizzato: gli sms possono diventare inaspettate linee di dialogo / i nostri contatti in rubrica corpi, atteggiamenti e mestieri di cui vestire personaggi compositi / esuberanti scambi di mail, chat notturne ed eventi faccialibreschi (con tanto di interminabili flames) come preziosi brainstorming pronti all’uso / impreviste location ricavabili da ridondanti gallerie fotografiche / files audio come piste sonore / etc.
Un esperimento di crossmedia storytelling dal basso, per scoprire dove ci portano le nostre scie comunicazionali telematiche – se ripercorse (convivialmente!) a ritroso..
Partecipanti illimitati —> l’aggettivo è da intendersi sia a livello numerico sia come suggerimento per un’ottimale predisposizione psicofisica
// H21 // Music & Video Live performance ( Sinth + Vinyl )
Dub – Jungle – Post-Folk – Minimal Techno
Con Aimaitea e AndreaEffequattro
Maggiori info qui https://www.facebook.com/
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#DAY3 14/04
// H18 //
NOW FUTURE Le Visionarie: fantasy, fantascienza e femminismo.
Presentazione del libro “Le Visionarie”
Possiamo immaginare nuovi mondi?
Riusciamo ad avere visioni che trascendano i nostri desideri individuali, di donne?
A ottenere un posto di lavoro, uscire di prigione, salire su un albero proibito, conquistare un castello inespugnabile siamo donne sole.
Pazze, malate, eroine, madri, ergastolane.
Così alla fine della storia l’unica cosa che rimane è la sensazione di vuoto, di malessere e di incapacità di connettersi l’una con l’altra.
Le Visionarie raccoglie storie di protagoniste sole che tendono verso un futuro del quale vogliono essere protagoniste insieme.
Tutte e tutti siamo visionarie quando ci riappropriamo dei nostri corpi, occupiamo lo stesso spazio, immaginiamo un futuro fatto di reti di condivisione e insieme sfidiamo tutti gli uomini senza immaginazione.
Ne parliamo con Silvia Costantino e Francesca Matteoni, traduttrici dell’antologia fantasy femminista “Le Visionarie”.
// H21 //
Laboratorio di danza a cura di “De – Generiamo”
A seguire Jam Session
De-Generiamo è un progetto laboratoriale che si pone l’obiettivo di riflettere su identità e stereotipi di genere, desideri e relazioni affettive, attraverso un approccio esperienziale e creativo.
La danza viene sperimentata nelle sue molteplicità forme, dall’improvvisazione, alla coreografia, al gioco.
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#Day4 15/04
// H16 //
NO FUTURE?
Soggettività presenti e nuovi immaginari
Cosa proviamo pensando al “futuro”?
La nostra mente, pensando a chi potremmo essere domani e in che mondo vivremo, a quale sarà la nostra realizzazione, entra in una paralisi angosciata. Ci sentiamo di camminare a vista dentro un’atmosfera che ci limita nella capacità di prendere decisioni e di progettare una propria, certa, felicità. Privati di qualsiasi sicurezza economica, cadiamo in solitudine. Finiamo per essere soggetti smarriti, agglomerati di desideri irrealizzabili e promesse mai mantenute, che oscillano tra entusiasmi fulminei e lunghe depressioni.
È difficile dare soluzioni. Ma possiamo tornare a mettere al centro delle domande la nostra vita e condizione comune, disegnare nuovi orizzonti di senso e immaginari collettivi dove non essere sfruttati e sentirsi avviliti per i nostri desideri.
Immaginare un futuro per tempi presenti, in cui le menti si connettono e i corpi, insieme, si tendono verso nuove comunità.
Ne parliamo con
– Francesca Coin , docente di sociologia presso l’Univ. di Venezia
– Federico Chicchi, docente di sociologia e del lavoro presso l’Univ. di Bologna
// H21 // Family Conflict. Future Jazz e Hip Hop Jam
++ PER TUTTA LA DURATA DEL FESTIVAL SARA’ DISPONIBILE UN BOOKSHOP ALLESTITO DALLA Libreria Tra le Righe” DEL NOSTRO AMICO Leo Giovacchini E MATERIALI DEGLI ARTISTI DEL BORDA Fest – Produzioni Sotterranee.
Per non farci mancare nulla, istallazioni artistiche di Forme Diluite…+++
Cover image is from an origianl work of Felix フェリックス Rothschild