Difenderemo ESC con ogni mezzo necessario
Con la Determinazione dirigenziale del 30 dicembre scorso, il Comune di Roma ha disposto lo sgombero di ESC, spazio autogestito tra gli animatori della cultura e delle lotte romane e nazionali da più di 11 anni. Dopo diversi anni di occupazione, uno sgombero e una rioccupazione, Esc aveva ottenuto nel 2009 l’assegnazione dello spazio di via dei Volsci 159, attraverso una trattativa con l’amministrazione condotta attraverso lo strumento della Delibera 26/1995, che prevede l’assegnazione in cambio di un canone sociale. La giunta Marino aveva provato a rimettere mano alla Delibera, il Commissario approfondisce la contraddizione. Le retoriche sul bando e sulla meritocrazia nascondono un attacco, ormai in atto da mesi che diventano anni, portato da amministrazioni elette e non ai danni dei laboratori di cultura, democrazia e auto-organizzazione della Capitale. Nella Capitale della mafia e della speculazione al governo, a destra e a sinistra, l’antidoto che si propone è della stessa sostanza del problema: più mercato, più business, non significano altro che più spazio alla legge del più forte. Stare con ESC e con gli spazi sociali romani, tutti potenzialmente o attualmente oggetto di provvedimenti come la Determinazione dirigenziale del 30 dicembre, significa continuare a lottare dalla parte della Roma giusta e solidale, della Roma che lotta contro la corruzione e che afferma ancora che un altro mondo è possibile. Noi stiamo dalla parte di chi lotta per restituire alle città nuovi spazi di democrazia, socialità ed espressione.
Noi stiamo con ESC, #ESCnonsitocca.