Perché tutto quello che è stato detto sul corteo antilega è falso
Tante parole sono state spese sulla manifestazione di sabato in risposta al raduno dei giovani della lega nord.
Scorrendo le pagine online dei quotidiani locali emerge una trama già letta, fatta di antagonisti violenti, professionisti del caos, bombecarta, poliziotti maltrattati e sdegno generalizzato da parte delle istituzioni.
A chi c’era le cose sembrano essere andate in modo un po’ diverso, di seguito alcuni dei punti che ci sembra più importante evidenziare.
“Scontri”: un’annosa questione terminologica.
Su ogni articolo uscito si è parlato di “scontri” tra polizia e manifestanti. La sensazione di chi, come noi, era sceso in piazza, è stata piuttosto quella di ricevere delle cariche ripetute e ingiustificate.
Aggiungiamo un sussidio visivo:
I manifestanti sono stati caricati senza essere andati a contatto con i poliziotti. Noi ci trovavamo di fronte al cordone di polizia perché contrari all’interdizione di una grossa fetta di città a tutela di un partito xenofobo, e questo gesto non può essere perseguibile a manganellate.
Queste esagerazioni le abbiamo colte anche nell’insistenza a riportare presunti lanci di sassi e il ferimento di un poliziotto a causa del lancio di bombe carta: erano uova e foglie di insalata. Ci rendiamo conto che l’uso della parola bomba carta sia più funzionale in termini di click e visualizzazioni, ma per quanto abbiamo potuto osservare quel giorno sono esplosi in tutto due o tre petardi.
Sindaci confusi
La parola al sindaco: Meno di 200 persone oggi hanno bloccato una città intera e hanno costretto ad una numerosa e costosa mobilitazione delle forze dell’ordine, mettendo a rischio con la violenza l’incolumità di chi deve garantire la sicurezza di tutti.
Non si può negare che le affermazioni del sindaco Filippeschi sembrano quelle di una persona non informata sui fatti, di chi sabato mattina, dopo essersi affacciato dalla finestra del comune, si accorge che centinaia di poliziotti si sono “impossessati” della sua città. Ci sembra però che l’amministrazione comunale debba rendere conto del fatto che se gran parte del centro di Pisa era bloccato, la responsabilità è anche di chi, come Filippeschi e la sua amministrazione, ha permesso e richiesto uno spiegamento di poliziotti con tanto di elicottero evidentemente sproporzionato rispetto alla situazione. La sproporzione appare ancor più evidente considerando il costo che una tale mobilitazione di forze ha determinato, quando al contempo si negano i fondi per l’edilizia popolare o per riparare le scuole che cadono a pezzi.
Altro ritornello immancabile quello degli antagonisti, ripetuto nonostante in piazza ci fossero studenti (anche delle superiori), famiglie sotto sfratto e antirazzisti di ogni provenienza.
Non contento, Filippeschi prosegue: La città esprime apprezzamento e solidarietà alle forze dell’ordine che hanno operato con professionalità ed equilibrio.
Se professionalità vuol dire caricare a freddo un corteo che indietreggia, dividerlo creando due cordoni di polizia uno sul ponte della Fortezza, che minaccia la parte dei manifestanti rimasta lì urlando “se fate un solo passo, vi carichiamo tutti”, e l’altro sul Lungarno che ha violentemente caricato, inseguito e picchiato centocinquanta metri chi non era abbastanza veloce per scappare, innescando un vero e proprio meccanismo di caccia all’uomo, allora sì abbiamo assistito ad un esempio di impeccabile professionalità.
E se le nostre parole non sono abbastanza efficaci, lasciamo parlare il video sopra e quest’immagine:
Ecco un esempio di poliziotti equilibrati che svolgono il loro dovere
E per concludere:
Alla fine a fare notizia per la Lega sono stati solo gli assist degli antagonisti, com’è accaduto in altre città. Come dire: gli estremi si toccano.
Forse quando parla di estremi che si toccano, il sindaco del PD intende riferirsi all’agenda della sua amministrazione che utilizza le ruspe quando si tratta di sgomberare campi rom e che ruggisce contro il degrado.
Dopo la giornata di sabato abbiamo riscontrato che a Pisa, come purtroppo nel resto d’Italia, a provocare tensione e disordini sia proprio la gestione aggressiva e sconsiderata delle manifestazioni di dissenso e a risentirne – con buona pace degli agenti “tramortiti” – è la tenuta democratica della città. Anche la qualità dell’informazione non differisce troppo dagli standard nazionali: si preferisce scrivere la parola “scontri” o “bombacarta”, mistificando davvero la realtà dei fatti e raccontando il falso, piuttosto che dire che alla manifestazione dei giovani della Lega hanno partecipato pochissime persone che non hanno perso tempo a strumentalizzare i gravi fatti di Parigi, successi solo il giorno prima, in perfetta linea con le idee di odio, violenza e paura che il loro leader Salvini continua a professare.
Avremmo preferito che i giornali scrivessero che chi scende in piazza per contrastare la Lega, non lo fa per fomentare l’odio o cercare l’impatto con le forze dell’ordine, ma per dire con fierezza e convinzione che a Pisa i razzisti, gli xenofobi e gli omofobi, non passeranno mai sotto il nostro silenzio.