Rivendicazione
9 Aprile 2013: nasce Exploit, uno spazio autogestito che si inserisce come rivendicazione attiva tra le macerie dell’università riformata.
Lo spostamento degli studenti dal centro è un processo sotto gli occhi di tutti. Mentre il centro si svuota delle attività di didattica e le aule disponibili per lo studio diminuiscono progressivamente, gli spazi universitari vengono trasformati per ospitare uffici di docenti. Il risultato di questa politica è una marginalizzazione degli studenti che si ritrovano sempre più al di fuori del centro urbano, sempre più privi di luoghi di incontro e attività.
Aprire uno spazio come la Am2 è un atto in aperta controtendenza rispetto a questi meccanismi. La Am2 è un’aula a due passi dal polo Fibonacci, l’unico luogo in città dove forme di socialità e di condivisione di saperi hanno trovato la capacità di prendersi spazi fisici attraverso esperienze di autogestione. Quelle dell’aula ponte e della aula studenti di matematica sono un’esperienza positiva di ridefinizione del modo di vivere l’università, inedito in tutto il resto dell’Ateneo. Esse però rimangono ad oggi un unicum esclusivo, un’oasi ad accesso selettivo. La loro stessa posizione, interna ad un polo didattico rende difficile portarne all’esterno tutte le potenzialità.
Vogliamo allora fare un passo oltre, proprio a partire da queste esperienze. Vogliamo fare di questo spazio un luogo dove poter costruire insieme un’altra idea e un’altra pratica di università, in cui studio quotidiano, interdisciplinarità e socialità si intrecciano. Stiamo aprendo uno spazio in cui la creazione di saperi critici a partire dalla condivisione sarà la cifra fondamentale.
Verranno attivati una biblioteca, un centro stampa e un’aula studio permanenti, in questo modo mettiamo in discussione alla radice il modello di università generato dai progressivi tagli degli ultimi vent’anni e della disastrosa riforma Gelmini.
All’interno di questo sistema in declino, Exploit vuole essere un luogo dove ritrovarsi e ribaltare insieme la sottrazione dell’esistente con la creazione di un tempo e uno spazio possibile, interrogando l’Università stessa e chi di questa politica è responsabile.
L’aula AM2 del dipartimento di matematica applicata è sentita da alcuni docenti come un “gioiellino”, uno spazio “lussuoso” da mostrare agli ospiti venuti dall’estero, ben lontana dalla quotidianità degli studenti di tutto l’ateneo pisano. è la manifestazione più concreta degli effetti della retorica del merito e dell’eccellenza (sempre di facciata, ovviamente): spazio di rappresentanza, o meglio di rappresentazione, che con la scusa della presentabilità è cronicamente sottoutilizzato e mantenuto chiuso per la maggior parte del tempo.