Vita da Riders all’ombra della Torre

Questo video-racconto è stato realizzato dai e dalle riders di Pisa.

Tutti abbiamo visto dei rider sfrecciare per la città, ma poche volte ci si chiede quali siano le condizioni di questo lavoro.

Pisa è famosa nelle cronache perché, ormai mesi fa, è stata teatro della morte del fattorino Maurizio Camillini, ucciso dal cottimo, dall’essere pagato a consegna e quindi costretto a correre tanto per guadagnare il più possibile. Pochi giorni fa, un fattorino di Just Eat ha subito un bruttissimo incidente
Apprendiamo dai giornali che i/le rider della città, attraverso una lettera aperta alla città e alle aziende, cominciano a denunciare le condizioni a cui sono sottoposti/e, i rischi che corrono e le paghe troppo basse,

Quello del/lla rider non è un lavoretto, ma è lavoro e in quanto tale va tutelato.
Solidarietà ai e alle rider di Pisa!

Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera:

All’azienda Deliveroo Italy
Al General Manager di Deliveroo Italy Matteo Sarzana

Siamo i/le riders di Deliveroo della città di Pisa. Sono ormai 6 mesi che il servizio è stato attivato in città. Durante questo periodo tante volte, nelle ore di buco tra un turno e l’altro, nel tempo in cui abbiamo aspettato che arrivasse un ordine, nelle chat di gruppo e personali, sotto gli archi dove abbiamo trovato riparo dalla pioggia e dal vento, trattenendoci fino a tarda notte oltre l’orario di lavoro, ci siamo trovati/e a condividere tra noi quali siano le questioni e i problemi che si riscontrano tra una consegna e l’altra, sia che ci si muova in bici, sia che ci si muova in moto.
Nonostante il meccanismo che gestisce l’assegnazione dei turni finisca per dividerci tra riders di serie A e riders di serie B, tra chi riesce a lavorare tanto, e che vive con la costante ansia di non riuscire a mantenere lo standard maturato con il miglioramento delle statistiche, e chi invece non riesce a lavorare quanto vorrebbe, o perché penalizzato dal non essere riuscito a partecipare alle sessioni di maggiore richiesta per i motivi più disparati – malattia, danneggiamento del mezzo, inconvenienti personali dell’ultimo minuto, per aver rinunciato ad una sessione a causa dello scoppio di un temporale – o perché assunto da poco tempo e trovandosi, quindi, in una posizione di svantaggio tanto difficile da superare contando sulle sole proprie forze; nonostante, insomma, il meccanismo finisca per dividerci e isolarci nel nostro lavoro, inducendoci a pensare a noi stessi e promuovendo dinamiche competitive, ci siamo conosciuti/e, fatto amicizia e imparato a riconoscerci come colleghi, ad esprimere solidarietà reciproca, sia che si tratti di regalare una sessione a chi è in basso con le statistiche, rischiando che “Frank” ritiri la sessione lasciando entrambi senza la possibilità di lavorare, sia prestandoci i mezzi quando si rompono, sia scambiandoci informazioni sul come vada svolto il lavoro con chi è assunto da poco , sia consigliandoci nei momenti in cui le caselle dei support sono affollate e il ritardo che ne consegue finisce per incidere negativamente sui nostri guadagni.
I problemi che raccogliamo nei punti che seguono sono il frutto di tante ore di lavoro e di confronto
collettivo. Visto l’impegno che mettiamo nel condurre il nostro lavoro, rispettando i clienti e lavoratori/trici che ci consegnano le merci; visto anche il fatto che nascono dall’esigenza di sentirci maggiormente tutelati, esigenza che si accompagna all’intento che vengano meno le forti disparità di cui sopra, per poter così lavorare al meglio e nel rispetto delle esigenze di tutte e tutti. Visto tutto questo, dunque, vi chiediamo di prendere quanto segue con il massimo della serietà.

– MONTE ORE MINIMO GARANTITO. Richiediamo un monte ore minimo garantito per ogni riders
assunto, così che ognuno/a possa avere più sicurezze rispetto a quanto percepirà a fine mese,
essere agevolato nella scelta di quante ore lavorare per settimana e non essere completamente
schiacciato/a dall’assegnazione secondo statistiche, per cui tante e tanti tra noi sono finiti per
restare esclusi in maniera quasi definitiva dalla possibilità di partecipare a qualche sessione;

– MALATTIA: al di là degli infortuni, non è prevista tutela per quando ci si ammala, anche nel caso in
cui venga reso disponibile un certificato medico. Ad alcuni di noi è successo di ammalarsi per
qualche giorno e perdere tutte le statistiche maturate nei giorni precedenti, venendo di fatto esclusi
dalla turnazione. Chiediamo che venga introdotta la possibilità di dichiararsi impossibilitati a
lavorare per malattia anche per tutta quella casistica che va oltre i casi di infortunio/incidente sul
lavoro, facendo sì che le statistiche restino congelate.

– ASSICURAZIONE. Garantire la paga assicurativa per tutti i giorni che vengono riportati nel referto
medico, anche in caso vengano superati i 30 giorni. Inoltre, chiediamo che vengano ristabilite le
statistiche maturate fino al momento dell’infortunio.

– ASSICURAZIONE MOTORINI Leggendo con più attenzione l’assicurazione fornita dall’azienda,
abbiamo notato che chi lavora in motorino non è assicurato da eventuali incidenti o infortuni
quando questi si verificano nel momento in cui il/la rider è sul motorino durante il lavoro. Troviamo
che ciò sia molto problematico, visto che chi è in motorino raggiunge velocità più elevate e passa
molto più tempo sul proprio mezzo per le consegne, risultando così molto più esposti al rischio
incidenti e cadute. Chiediamo, dunque, un’assicurazione che copra tutti i momenti del servizio.

– RIMBORSI USURA MEZZI.

– CONGELAMENTO DELLE STATISTICHE SE IL/LA RIDER è IMPOSSIBILITATO A LAVORARE A CAUSA DI
MOTIVI PERSONALI.

Di seguito troverete allegate le firme di molti/e di noi. Al fine di tutelare la nostra identità personale,
abbiamo deciso di firmarci utilizzando metà del codice identificativo associato all’App di ognuno/a di noi.
Grazie per l’attenzione
I/Le RIders della città di Pisa.

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