FUTURE – il domani narrato dalle voci di oggi

Quando:
8 Novembre 2019@19:30–21:30
2019-11-08T19:30:00+01:00
2019-11-08T21:30:00+01:00
Dove:
Gipsoteca di Arte Antica
Piazza San Paolo all'Orto

“Quindi questo libro è un J’accuse. Ma anche un inno d’amore per un futuro che desideriamo diverso”

“Future: il domani narrato dalle voci di oggi” è una raccolta di undici racconti di afroitaliane che narrano di futuro, generazioni, radici, sradicamento e appartenenza. La raccolta è curata da Igiaba Scego e uscita per la casa editrice Effequ a settembre.

A parlarne con noi ci sarà Marie Moïse, una delle undici autrici della raccolta, attivista transfemminista, antirazzista, co-traduttrice di “Donne, razza e classe” di Angela Davis, redattrice della rivista “Jacobin Italia”.

La presentazione è curata in collaborazione con Femminismi – Laboratorio sulla storia di idee, pratiche, movimenti

Dalle ore 19.30, prima della presentazione, aperitivo alla Gipsoteca con letture musicate di alcuni passi tratti dal libro!

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Undici autrici, donne, afroitaliane, di diverse generazioni , si raccontano e ci raccontano come vivono la loro afrodiscendenza in Italia. In una cultura prevalentemente bianca, in una letteratura che non si pone il dilemma della sua whiteness ma che si chiude a riccio su se stessa, questa raccolta diventa rivoluzionaria.

“Ognuna di loro ha scelto un angolazione e uno stile propri. Ma ognuna di loro è partita da questo presente distopico , da questa Italia distopica, dove viviamo, amiamo, mangiamo, dormiamo, piangiamo e ridiamo. Il nostro J’accuse non solo vuole essere ascoltato, ma vuole urlare il proprio disappunto per lo stato di questo presente che ci sta sempre più stretto”

Un’antologia che parte dall’Italia ma guarda altrove, un libro che vuole marcare un passo verso il domani osservando e narrando il presente. Un’antologia che cerca una nuova lingua e che si inserisce in un Italia immobile, indifferente, offrendo una lente per interpretare il mondo contemporaneo con i suoi flussi migratori, i decreti legge, i pregiudizi.
Un mosaico di voci che ci raccontano un Italia meticcia, razzista, un luogo in cui crescere senza radici, o dove rivendicare un esistenza diversa.
Voci di donne, in un paese sessista; di donne afro in un paese che affonda le sue radici nel colonialismo.
Per questo “Future” è un accusa, un urlo, contro il mondo della letteratura e contro l’Italia intera.

“C’è la normalità bianca e c’è il suo opposto. Ma il contrario del normale non è semplicemente l’anormale. La normalità è solo la condizione di chi ha il potere di farti sentire sbagliato, si sancirti inferiore , di marchiarti come fallito. L’opposto della normalità bianca è il fallimento”.

Prima della presentazione del libro, dalle 17, si svolgerà il 5° incontro del ciclo del Ciclo di Femminismi sul BLACK FEMINISM E FEMMINISMO POSTCOLONIALE (Black Feminism e Femminismo Postcoloniale), in cui si inserisce la presentazione, perché il femminismo è plurale, e non possiamo parlare di genere, senza parlare di razza, senza parlare di classe.

Ed è in questo quadro postcoloniale, meticcio, femminista, che “Future” diventa narrazione del domani, a partire dalle voci di oggi.

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