Capire per agire contro la guerra. Dibattito con Yuri Colombo

VENERDì 29 APRILE DALLE 18:00 A EXPLOIT – LARGO BRUNO PONTECORVO – PISA
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ci ha lasciati sgomenti, increduli e nella difficoltà di prendere parola, nonostante – e lo mostrano molti sondaggi – sia più che trasversale un sentimento di allergia rispetto alle retoriche belliche, attestato dai dubbi rispetto alla decisione di inviare armi all’Ucraina nel mentre che si foraggia l’esercito russo grazie alla dipendenza energetica e, in secondo luogo, da un chiaro rifiuto rispetto alle scelte di aumentare la spesa militare al 2% del PIL in un paese impoverito da due anni di pandemia.
Da quando è scoppiato il conflitto, il dibattito televisivo e politico ha cercato di isolare questo sentimento, costruendo uno spazio di parola ad uso esclusivo di chi presenta l’invio di armi e il riarmo generalizzato come unica soluzione per leggere il momento che stiamo vivendo, escludendo a priori soluzioni diplomatiche e senza mettere in discussione quel sistema di fornitura energetica nocivo per l’ambiente e che alimenta la costruzione di poli in guerra. Il tutto, dandosi come contraltare la demonizzazione di chi ha segnalato gli interessi – di potenze e aziende delle armi – per un inasprimento e prolungamento del conflitto e sovraesponendo quelle posizioni che misconosco le scelte scellerate di Putin, facendo della Russia una vittima di processi più ampi.
Dotarsi di spazi di discussione che provino a eludere queste polarizzazioni è il primo passo per opporsi ad una guerra dove aumentano le vittime tra i civili, si dirotta la spesa pubblica verso ciò di cui non abbiamo bisogno – come la nuova base militare a Coltano – e vediamo aumentare il costo dei beni di prima necessità. Spazi che diano la serenità di confrontarsi, balbettare risposte e costruire la lotta alla morte voluta dalle grandi potenze.
Quali sono state le motivazioni che hanno aperto il conflitto? È sufficiente leggerlo come una risposta della Russia ad un ampliamento della Nato, senza tener anche di conto di logiche di potenza della Russia stessa? Quali sono le responsabilità, e i rischi, di un Occidente che ha più volte mostrato interessa nel far sì che questo conflitto cada in un prolungamento indefinito, nel mentre che prepara un riarmo complessivo senza precedenti? Come ha risposto una larga parte di società russa contraria alle mosse di Putin e che ruolo ha giocato il processo di allontanamento dell’Ucraina dalle ingerenze russe dopo le piazza di Euromaidan nel 2014? Quale nuovo ordine-disordine mondiale ci aspetta?
Proviamo a discuterne insieme a 𝐘𝐮𝐫𝐢 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐦𝐛𝐨, giornalista, saggista e redattore del portale di informazione Matrioska.info (https://www.matrioska.info/), che ha vissuto in Russia scrivendo di società post-sovietiche.
Evento organizzato dal circolo anarchico del vicolo del Tidi, Exploit e Aula R

 

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