Nautilus – verso il festival dei saperi sommersi

Il mare è mosso, Nautilus sta per partire, a bordo ci sono studenti e studentesse, fuoricorso e non, precarie e lavoratrici alla ricerca di un sapere subacqueo.
Sopra di noi pensano correnti negative, in superficie le politiche repressive prendono forma di ordinanze, diffide, politiche razziste, disciplinamenti, repressioni e proibizionismi.
Cerchiamo un’alternativa, un sapere critico attraverso pratiche diverse per ridarci un tipo di socialità e conoscenza non normata, che ci porti a sperimentare una condivisione di saperi collettivi e indipendenti. Partiamo e ci incontriamo venerdì 9 novembre, dentro le vesti di un festival: talk, workshop e lezioni orizzontali. Nautilus mangia e balla, scuote.

Qui trovi l’evento facebook con la programmazione

Da metà giugno il rettore ha iniziato a mandare diffide a quasi tutti i collettivi universitari per impedire l’uso degli spazi dell’Ateneo per scopi non istituzionali. A seguito di ciò, i collettivi si sono riuniti per capire come difendersi attraverso la costruzione di un’assemblea libera e aperta a tutti, dando vita a spazi di confronto e produzione politica e rivendicando il diritto di queste realtà di esistere tramite la creazione di saperi critici.
Questo festival nasce dall’esigenza di prendere uno spazio per ampliare delle conoscenze che spesso questa università non dà, volente o nolente, e dalla necessità di aggregarci per analizzare insieme temi non trattati di frequente partendo dalla condivisione culturale autogestita.
Crediamo sia fondamentale esplorare una pratica orizzontale in contrapposizione alla verticalità che da sempre è la formula standard che qualunque università tenta di imporre.
In tempi in cui viene diffidata la libera associazione di studenti e studentesse, in cui uno dei principali luminari della facoltà di fisica decide di esporre una ricerca che alimenta la disparità di genere strumentalizzando dati scientifici, in cui viene limitata la possibilità di aggregazione e gestione di spazi che viviamo quotidianamente, le collettività studentesche non possono che dissociarsi e rispondere proponendo un modello di condivisione dei saperi alternativo e di libero accesso;
un modello che insegni mediante l’azione a essere componenti attive, che inneschi la presa di coscienza della propria forza civile, che restituisca spessore fisico e critico tanto ai luoghi quanto ai soggetti che li vivono. Oltre i banchi, oltre il tentativo di ridurre gli studenti a meri contenitori di informazioni, esistono realtà nelle quali il confine tra cultura e politica viene lacerato e il singolo può realmente appartenere a una comunità.

L’abissale immersione è imminente, fischia il vento, tuona la bufera, è tempo di tuffarsi in un ambiente culturalmente aperto e differente per riappropriarsi degli strumenti necessari a una risposta partecipata e intelligente che faccia da scafandro a una collettività sotto attacco.
Quindi portate pinne, boccagli, idee, braccioli, fantasia, ribellione, pesci palla e soprattutto voglia di condivisione il 9 novembre venite insieme a noi alla scoperta delle più anticonvenzionali e affascinanti creature della cultura sommersa!

+++ PROGRAMMA NAUTILUS+++

// Non siamo punti materiali*

Che ostacoli incontra una donna che decide di intraprendere un percorso di studi all’università? Come percepiamo le discriminazioni di genere, e che effetto hanno sulle nostre vite?
Il caso Strumia è stata solo la punta di un iceberg ben nascosto nei corridoi dell’università e che investe tutte indistintamente, dalle studentesse, alle ricercatrici, alle dottorande. Discriminazioni, molestie, umiliazioni e la continua e costante messa alla prova delle nostre capacità, più di quanto venga richiesto ai nostri colleghi, rendono il nostro percorso accademico mortificante e tremendamente difficile.
Vorremmo discutere dell’argomento con diverse esperte e confrontarci tra tutte a tutti per leggere le nostre esperienze con lenti nuove, riconoscendoci nei racconti di ciò che abbiamo vissuto sulla nostra pelle o a cui abbiamo assistito.

Interverranno
Antonella Cecchettini – Associazione Donne e Scienza
Donatella Della Porta – Professoressa di Scienza politica e sociologia alla Scuola Normale Superiore
Nella seconda parte dell’iniziativa avrà luogo, per chi vorrà, un’autoinchiesta anonima
Non una di meno Pisa

//Macero No! Cos’è il Premio Francesco Lorusso?

Tutti gli elaborati di tesi vengono consegnati in segreteria e archiviati. Prima in formato cartaceo ora in formato digitale. Comunque, dopo una breve cerimonia, vengono dimenticati. E si riparte dal via. Francesco Lorusso morì a Bologna, l’11 marzo del 1977, colpito da un proiettile sparato dalla polizia contro una manifestazione antifascista. Alla sua memoria è dedicato un progetto che si propone di offrire una seconda possibilità di vita ai lavori triennali di ricerca di studenti e studentesse. I laureati o laureandi triennali entro il 30 novembre 2018 le cui tesi riguardano i temi della conflittualità sociale, delle lotte di liberazione dei popoli oppressi, la critica delle istituzioni patriarcali, la cultura della resistenza e del movimento operaio possono partecipare a un concorso non competitivo in cui alcuni elaborati, discussi e valutati da altri studenti e studentesse possono essere pubblicati dalla casa editrice Red Star Press a partire da febbraio 2019. E se nonostante questo esamificio chiamato università anche le tesi di triennali potessero essere utili?

//Introduzione a LaTeX

Conosceremo insieme LaTeX: un linguaggio opensource per la composizione tipografica di testi, utilizzato per ottenere documenti di alta qualità pronti per la stampa. Pur essendo molto popolare sia in ambito scientifico – per la facilità con cui si possono inserire grafici e formule matematiche – che in ambito umanistico – per la possibilità di gestire agilmente alfabeti diversi e bibliografie molto estese – si impara generalmente da autodidatti. In questo workshop supereremo insieme il tratto ripido della curva di apprendimento cercando di guadagnare un background generale su cosa sia LaTeX e su come usarlo per i propri lavori.

//Workshop di rilegatura

Impariamo a rilegare: ovvero costruire un libro vero e proprio partendo da semplici fogli di carta, ago e filo. Imparare è semplice e può essere d’aiuto sia per stampare dei libri di testo duraturi (magari da condividere con altre), sia per aggiustare libri che si stanno rompendo che per stampare le proprie tesi. Si farà vedere come partire da un .pdf per avere arrivare a un libro e si daranno qualche consiglio per sopravvivere al mondo dell’editoria accademica.

//Creazioni digitali – grafica, editoria ed arte open source

Inkscape, GIMP e Scribus: serve davvero abbonarsi alla suite Adobe per fare qualcosa di accettabile, e qualcosa di artistico? Un panorama dei programmi open-source che permettono di liberare la propria fantasia

//Workshop sulla costruzione di un giornalino
Corriere per un giorno
Inizieremo a costruire insieme una pagina del Corriere del Diffidato: un lavoro collettivo dedicato ad approfondire il diffidente stile del vostro giornalino preferito; un insieme di disegno, delirio, scrittura, censura (lol) e analisi del testo atta a condividere il nostro approccio autoprodotto alla divulgazione libera.
Consigliato portare un pc.

//Psicologia delle comunità e degli spazi

Che conseguenze hanno sul benessere degli individui la qualità degli spazi che vivono? In che modo la loro organizzazione influenza l’aggregazione dei gruppi? Come nasce il senso di appartenenza ad un gruppo e le rappresentazioni comuni che in esso si creano? Che ruolo ha la comunicazione in questo fenomeno e in che modo vi incide?
Se sono domande che vi incuriosiscono, questo workshop vi proporrà contributi e spunti di riflessione da un punto di vista scientifico. Psicologi e studenti di psicologia approfondiranno insieme a voi alcuni aspetti del complesso rapporto fra individuo, gruppo e ambiente.

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